Furore: Arte al ristorante Melchiò
Il ristorante Melchiò presenta Arte al Melchiò, un progetto che coniuga la buona tavola con il nutrimento per lo spirito, ovvero l’arte contemporanea.
Gli spazi del ristorante cambieranno pelle grazie alle opere di artisti partenopei, chiamati a confrontarsi con un luogo vivo e gioioso, animato da profumi, voci e colori, distante dagli spazi comunemente destinati alla sola fruizione artistica.
Il primo appuntamento è domenica 7 aprile alle ore 10.30 con Flowing, personale di Pasqualina Caiazzo a cura di Susanna Crispino. In mostra 6 collage, tre dipinti su tavola della serie Balia, due diorama ed un’opera in tecnica mista su alluminio intitolata In Balìa.
Il tema dell’esposizione è la trasformazione interiore, vista sia come evoluzione di se stessi che in relazione agli altri. Flowing è il fluire di sentimenti ed emozioni, il lasciarsi andare ai cambiamenti, superando lo smarrimento e ritrovando se stessi, ma è anche un riferimento allo scorrere dell’acqua, il liquido primordiale da cui tutti noi proveniamo.
I Collage esposti riuniscono immagini e parole, che simboleggiano l’interiorità e le riflessioni dell’artista. Sono stati esposti per la prima volta al Piccolo Bellini di Napoli, come scenografia della performance In Utero (aprile 2018) e rappresentano dei semi di speranza nel futuro.
Le Tavole raffigurano la Madonna Annunziata dell’omonimo brefotrofio napoletano, che veniva chiamata popolarmente Mamma Chiatta. È la madre di tutti gli orfani della “Ruota degli esposti”, l’essenza dell’amore materno, in grado di accogliere oltre che di generare la vita. Nella sua funzione di balia, è simbolo di un legame universale, raccoglie storie, ricordi, relazioni ed esperienze. E simboleggia la trasformazione che l’amore per l’altro porta nel proprio intimo e nella relazione con il mondo esterno. Nel suo volto tutti si specchiano e nel suo grembo tutti si incontrano.
I Diorama sono mondi microscopici costruiti con colori, simboli, parole. Sono l’emblema di un luogo rassicurante, in cui c’è accoglienza e speranza. L’opera intitolata In balìa, infine, rappresenta la sintesi del processo che va dallo smarrimento alla riscoperta di sé, attraverso i simboli cari all’artista: l’acqua, l’albero ed i pesciolini rossi.